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«I felini amati dalle persone, ma non dalle istituzioni»

Aggiornamento: 9 mar 2020

I comuni fanno poco anche per le sterilizzazioni e le adozioni

Spopolano sul web con milioni di visualizzazioni e conquistano gli italiani: il 17 febbraio è la festa nazionale del gatto.

Per i gatti la cui registrazione non è obbligatoria i dati dell’anagrafe restituiscono un quadro molto distante dalla realtà: sono censiti solo 602.421 animali, a dispetto di una stima di oltre 10 milioni di gatti nelle nostre case. Se si considerano i numeri di quelli presenti nelle colonie feline forniti da 250 Comuni, gli esemplari sarebbero almeno 1.020.646. Mentre sarebbero circa 2.395.000 (uno ogni 25,2 cittadini) i gatti presenti nel Paese stando ai numeri ricevuti da 50 Comuni di diverse regioni italiane, e almeno 1.378.071 (uno ogni 43,8 cittadini) secondo le informazioni ricevute da tre Aziende sanitarie locali di Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna che hanno fornito i dati «migliori» rispetto all’anagrafe felina. In realtà, come confermano tutte le indagini relative alla presenza di animali da compagnia nelle case degli italiani, «il numero dei gatti in Italia sarebbe simile a quello dei cani».

Bollino nero per Napoli che dichiara 1.950 colonie per 13.053 gatti e 1.930 gattare/i (1 gattaro ogni 6,8 gatti), mentre le Amministrazioni comunali che risultano più amanti dei gatti (registrati in anagrafe) sono: San Giovanni in Marignano (Rimini), Maruggio (Taranto) e Bonate Sotto (Bergamo) con 1 gatto ogni 5 cittadini, Bionaz (Aosta) con 1 gatto ogni 6 cittadini, Zocca (Modena) e Neviano degli Arduini (Parma) con 1 gatto ogni 7 cittadini. La gestione delle colonie feline è uno dei punti su cui si concentra il report: cosa sanno e cosa fanno Amministrazioni comunali e Aziende sanitarie per la loro corretta gestione? Solo il 25,4% dei Comuni dichiara di monitorare le colonie feline presenti nel proprio territorio e da questi monitoraggi risulterebbero ben 17.160 colonie, con oltre 167.632 gatti e 13.442 cittadini impegnati (chiamati anche «gattare/i»). Mentre è il 77,8% delle Aziende sanitarie a dichiarare il monitoraggio dal quale risultano 22.806 colonie monitorate, mentre sono registrate ben 40.534 colonie per 239.301 gatti. Quali sono le Aziende sanitarie che risultano più amanti dei gatti (registrati in anagrafe)? Sul podio l’ATS Val Padana (Cremona e Mantova) con 1 gatto ogni 39 cittadini; l’ASL Rieti con 1 gatto ogni 44 cittadini; l’AUSL Modena con 1 gatto ogni 49 cittadini e l’AUSL Toscana Centro con 1 gatto ogni 54 cittadini.

Un ultimo focus riguarda la spesa per la gestione degli animali in città, che ammonta complessivamente a 220.915.938 euro nel 2018. I Comuni dichiarano, infatti, di aver speso per questa voce 176.853.470 euro, a cui vanno sommati i 44.062.468 euro spesi dalle aziende sanitarie. Il Comune di Verona è quello che, a fronte di servizi di qualità, registra la spesa minore: 1,43 euro a cittadino. Interessante è il confronto su canili e gattili sanitari: solo il 16% dei Comuni (ma la percentuale sale all’88% per i Comuni capoluogo) dichiara di avere un canile sanitario, struttura essenziale per il pronto intervento in caso di ritrovamento di un cane ferito. Percentuale che cala di dieci punti nel caso dei gattili sanitari che sono presenti solo nel 6% dei Comuni e nel 36% dei Comuni capoluogo. Solo il 10% dei Comuni dichiara poi di avere fatto campagne di sterilizzazione dei felini, e solo il 6% di aver organizzato campagne per l’adozione dei gatti.

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